OGNI BAMBINO HA UN NOME
31 gennaio 2025
Secondo ciclo della scuola primaria e
scuola secondaria di I grado
Età consigliata:
dai 10 ai 15 anni
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Ora e giorno di spettacolo
venerdì ore 10.00
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Contatti
"[...] Dicono che il pianto di un neonato, quando ti arriva come un'eco lontana da chissà dove, ti rallegra il cuore. Sarà forse perché assomiglia tanto a quello di un agnellino e così riesce a chiudere in un cerchio l'intera natura..."
(Lia Levy)
I ragazzi che vivevano nella stanza n.1 del blocco L 417, tutti tra i quattordici e i quindici anni (erano divisi secondo l'età nelle dieci camere dell'edificio), incoraggiati dal loro sorvegliante, il professor Walter Eislinger, cominciarono nel 1942 a pubblicare un settimanale intitolato <<Vedem!>> (Avanziamo!). Quest'attività certo non sarebbe stata approvata dalle SS e per di più i ragazzi non disponevano dei mezzi materiali. Così il giornale, invece di essere pubblicato nel vero senso della parola, veniva scritto in un'unica copia e poi letto ad alta voce ogni venerdì sera. Questo per oltre due anni, fino al 1944.
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Immaginate di ritrovare il giornale “Vedem!” e di aprirlo. A ogni pagina girata emergono immagini, poesie, racconti e descrizioni che vi riportano al campo di concentramento di Terezìn. Ciò che abbiamo fatto è appunto questo: dare voce al giornale.
Durante la fase di preparazione alle prove abbiamo incontrato due romanzi: “la repubblica delle Farfalle” di Matteo Corradini e “Ogni bambino ha un nome” di Sarah Kaminski.
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Ci siamo lasciati ispirare dalla raccolta di materiale storico, narrativo e con il tempo abbiamo creato il “nostro giornale” dalle cui pagine abbiamo lasciato emergere la storia dei bambini di Terezìn. La rievocazione di fatti, ricordi, testimonianze, canzoni e frammenti di vita quotidiana, offre allo spettatore la concretezza del vissuto di allora, l'occasione per interpretare l'oggi e lo spunto per costruire il domani.
drammaturgia e regia
Maurizio Brandalese
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con
Alberto Viscardi
Eugenia Mattei
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produzione
Dedalus Teatro